06 Mar 2019

 

“Siamo all’inizio di un percorso in cui credo che l’aspetto chiave sia quello di aiutare l’imprenditore a identificare Industria 4.0 non tanto e non solo come uno sconto fiscale per un macchinario nuovo ma soprattutto come leva per cambiare prodotti e processi in chiave competitiva”: è il commento del Presidente del DIH Toscana Fabrizio Bernini, nell’intervista del Sole 24 Ore sulla virata hi-tech dell’industria regionale.

Non ancora un fenomeno diffuso, quello di Industria 4.0 in Toscana, ma che promette di accelerare anche grazie all’operatività del Digital Innovation Hub di Confindustria e al prossimo avvio sul territorio del Competence Center guidato dal Sant’Anna.

Se il Competence Center ARTES 4.0 riuscirà ad avviare le prime attività tra la primavera e l’estate, il DIH toscano è operativo da inizio 2018 e i numeri consentono già di poter tracciare un primo, parziale, bilancio. Oltre ad aver realizzato diversi progetti per la formazione 4.0, numerose pratiche di finanziamento e visite studio, il DIH costituito da Confindustria Toscana, con le cinque territoriali regionali e Ance Toscana, ha incontrato 736 imprese, effettuando 102 assessment digitali, 29 incontri formativi, 50 analisi tecniche e 46 perizie.

“Ad esempio, abbiamo aiutato un produttore di presse a connettere le proprie macchine e a far confluire questi dai in cloud, in modo da attivare con i clienti percorsi di manutenzione a distanza e per questa via migliorare il servizio”.

E a proposito del supporto fornito dal Digital Innovation Hub Toscana a tutte le territoriali di Confindustria per attivare i Contact Point del DIH, sportelli ad hoc che fungono da primo punto di contatto per le aziende che provano a capire come avviare il percorso di digitalizzazione, Bernini aggiunge “E’ la strada che vogliamo seguire: aiutare gli imprenditori a comprendere fino in fondo le opportunità rese disponibili dalle nuove tecnologie”.

 

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