11 Ott 2019
NADEF

In uno scenario a “politiche invariate”, includendo il rialzo di IVA e accise e le spese indifferibili, il PIL rimarrà fermo non solo nel 2019 ma anche nel 2020. Se invece l’aumento delle imposte indirette venisse annullato e finanziato interamente a deficit, il PIL crescerebbe dello 0,4 per cento nel 2020, ma il rapporto deficit/PIL sarebbe pericolosamente vicino al 3 per cento, retroagendo sulla crescita: rimarrebbe al di sotto di questa soglia solo se i risparmi acquisiti dal minor utilizzo di Quota 100 e Reddito di cittadinanza andassero interamente a riduzione strutturale del deficit.

Nelle intenzioni del Governo – rappresentate nella Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NaDEF) di inizio ottobre – malgrado la sterilizzazione degli aumenti IVA, il deficit sarà al 2,2 per cento del PIL. Spetterà al disegno di Legge di bilancio specificare esattamente le coperture.

L’economia italiana, quindi, è ancora sulla soglia della crescita zero, rischiando di cadere in recessione in caso di eventuali nuovi shock, che soprattutto dal fronte estero sono sempre possibili, come mostra l’elevatissimo grado di incertezza oggi presente sui mercati.

Diversi fattori hanno frenato nel corso di quest’anno l’economia italiana e continueranno presumibilmente a pesare negativamente sulla crescita.

Primo, vi è un minor apporto ai consumi delle famiglie da parte del Reddito di cittadinanza (Rdc); le domande pervenute sono state molto inferiori alle attese e potrebbero esserci alla fine di quest’anno 200mila nuclei beneficiari in meno.

Secondo, il rallentamento in Germania è più profondo e duraturo di quanto atteso; le difficoltà tedesche, specie nel settore automotive, hanno avuto ricadute importanti sulla produzione dell’industria italiana per i forti legami tra le manifatture dei due paesi; incidono anche sulle esportazioni italiane, sebbene nell’ultimo anno queste abbiano fatto meglio di quelle tedesche, per una serie di fattori settoriali e geografici analizzati più avanti

Rispetto alle linee di intervento delineate nella NaDEF, Confindustria ha elaborato un documento di osservazioni e proposte, al fine di contribuire alla costruzione di una Manovra di Bilancio che – anche nell’attuale fase congiunturale – garantisca crescita e sviluppo.

Più in dettaglio, Confindustria auspica che il 2020, anche per i tassi di interesse ai minimi, venga utilizzato per:

1) ricreare il clima di fiducia;

2) rilanciare gli investimenti privati, in particolare quelli volti a favorire l’innovazione e la sostenibilità ambientale;

3) avviare in modo significativo la riduzione del carico fiscale sul lavoro.

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