La decisione arriva dopo l’incontro fra il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, supportato dal Capo di gabinetto Paolo Tedeschi ed alla presenza del Consigliere per le crisi aziendali Valerio Fabiani, i rappresentanti della Commissione multinazionali e grandi imprese di Confindustria Toscana, coordinato da Fabrizio Monsani, e il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi.
“Questo confronto è importante e utile – ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – perché credo fortemente che nella Toscana del domani sia necessario un rapporto di collaborazione stretto con chi investe nel territorio e muove lavoro. Occorre consolidare quei canali di dialogo che ci possono portare a prevenire situazioni drammatiche simili a quelle che stiamo già vivendo in questi giorni sul fronte occupazionale, senza cadere in facili generalizzazioni. Noi sosterremo sempre le multinazionali che agiscono con responsabilità economica territoriale, che sono al centro di filiere produttive locali, che lavorano con il sistema della ricerca toscano, mentre ci metteremo di traverso nei confronti di chi vuole fare speculazione finanziaria su lavoratori e territorio. Un percorso congiunto sarà quindi prezioso per assumere decisioni strategiche per lo sviluppo della Regione, a cominciare dall’impiego delle risorse europee e del Pnrr”.
“Siamo il paese che beneficerà di più delle risorse europee – ha sottolineato il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi -. E il loro valore attualizzato supera di gran lunga quelle del Piano Marshall. Ma come sappiamo, sono risorse che vengono erogate a fronte di realizzazioni; occorrerà dunque una grande capacità di fare e di fare in fretta; concentrandoci sulle priorità strategiche allo sviluppo. Ecco perché questo tavolo assume un valore davvero strategico per l’economia toscana: perché ci permette di scambiarci idee, di confrontarci sulle visioni e le proposte; e su cosa serve davvero alle nostre imprese per imboccare la strada di una ripresa sostenuta e duratura e crescere con numeri compatibili con le regioni europee più dinamiche”.
“Il rafforzamento della collaborazione tra la Regione Toscana e la nostra Commissione con la costituzione di un tavolo permanente – continua Fabrizio Monsani, coordinatore della Commissione multinazionali e grandi imprese di Confindustria Toscana – contribuirà a identificare, alla luce degli effetti della pandemia e delle grandi transizioni produttive in corso, i nuovi bisogni delle imprese multinazionali presenti sul territorio: oggi è ancora più fondamentale operare con azioni di retention mirate a consolidare la loro presenza e ad anticiparne necessità ed eventuali criticità, oltre che attrarne di nuove. Non per ultimo anche contribuire alla definizione di un piano di politica industriale non più rinviabile”.
A questo scopo, la Commissione multinazionali e grandi imprese di Confindustria Toscana ha individuato 7 punti strategici su cui impostare il lavoro comune:
• Quadro Strategico Regionale e Fondi Europei 2021-2027;
• Consolidamento della presenza di grandi imprese e politiche di reshoring;
• Investimenti industriali sostenibili (in termini di aiuti di stato anche per investimenti produttivi derogabili in sede europea e per lo sviluppo di sinergie tra Multinazionali e PMI);
• Investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione;
• Politiche per l’attrattività e il mantenimento degli investimenti (con particolare riferimento al potenziamento dei protocolli di insediamento sul territorio regionale);
• Formazione 4.0 (orientando la formazione ai fabbisogni delle imprese e sviluppando i digital and green skills tramite orientamento e percorsi di formazione specifica);
• Un mondo del lavoro in cambiamento (nella logica di un “risk assessment” preventivo tramite elementi di mitigazione pubblico-privati in caso di crisi aziendali potenziali).
In Toscana, in termini di ragioni sociali, si contano 2.800 multinazionali estere e 3.600 multinazionali italiane. Limitandosi al solo comparto industria il dato delle multinazionali estere scende a 500 realtà che danno lavoro a oltre 33.700 addetti.
Le multinazionali estere rappresentano l’8% del totale degli addetti per il l’industria toscana e pesano per il 15% in termini di valore aggiunto prodotto e per il 18% per il fatturato: il valore aggiunto prodotto da questo segmento di imprese per ogni addetto nell’industria è quasi il doppio rispetto alla media del settore.
Il 70% dei nuovi investimenti arriva da multinazionali già presenti su un territorio, capaci di attivare ricadute sia in termini di addetti che di filiera.
Per avviare il lavoro comune, che sarà portato avanti fra il Gruppo e la Regione Toscana, sarà aggiornato il protocollo d’intesa per l’attrazione e il mantenimento degli investimenti esteri, sottoscritto nel gennaio del 2019, da Confindustria Toscana, con Confindustria nazionale e Regione Toscana.