- BY spucci
- POSTED IN Aggiornamenti, in evidenza, Primo Piano
- WITH 0 COMMENTS
- PERMALINK
- STANDARD POST TYPE
La Toscana è una regione che sin da tempi remoti è stata capace di sviluppare soluzioni di circolarità: due esempi tra tutti il tessile pratese con il riciclo degli stracci sin dal ‘200 e l’industria cartaria con l’utilizzo della carta riciclata.
L’impegno da parte delle imprese toscane su questo tema non si è arrestato negli anni.
In Toscana oltre il 67,2% delle imprese con più di 3 addetti ha dichiarato di essere impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale nelle proprie attività (56 mila sulle 83 mila imprese presenti con più di 3 addetti).
Si tratta di un dato che cambia molto sia a livello settoriale che dimensionale: al crescere della dimensione aziendale cresce l’impegno delle imprese su questi temi.
Tra le soluzioni adottate nell’ultimo triennio per promuovere iniziative di sostenibilità ambientale la più diffusa è la formazione con personale interno mirato a sensibilizzare sul tema.
Solo il 7,3% delle imprese con più di 3 addetti precisa di acquisire certificazioni ambientali volontarie di prodotto o di processo: sono circa 6100 imprese sulle oltre 83 mila presenti nel territorio. La quota è leggermente al di sotto della media nazionale e della Lombardia ma perfettamente allineata alle altre regioni di benchmark come Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.
Tra le strategie adottate per ridurre l’impatto ambientale oltre la metà delle imprese con più di 3 addetti effettua la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti. Dato importante ma al disotto di Piemonte e Veneto.
Oltre un terzo delle imprese lavora per contenere e controllare gli inquinanti, ridurre il consumo di acqua e l’utilizzo dei materiali nei processi produttivi.
Bassa l’incidenza di utilizzo delle materie prime seconde, dei trattamenti e riutilizzo delle acque di scarico dati comunque superiori rispetto alle regioni di benchmark.
Tra i principali investimenti sostenuti in tema nell’ultimo triennio disponibile al primo posto in generale per tutte le regioni c’è l‘istallazione di macchinari e/o impianti per la riduzione del consumo energetico. In Toscana si parla di oltre il 24% di tutte le imprese con più di 3 addetti (cioè il 36% delle realtà che hanno sostenuto investimenti in ambito di sostenibilità).
Significativo (anche se inferiore al dato delle regioni di benchmark) il dato relativo agli investimenti per l’isolamento termico degli edifici (il 10% delle imprese che investono in sostenibilità).
Più contenuta l’istallazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Su questo tema la Toscana è ancora indietro sia relativamente all’energia elettrica che termica: tra le imprese con più di 3 addetti che investono in sostenibilità solo il 5,2% investe in impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e il 3,4% investe in impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Anche sotto il profilo dell’occupazione, il 2020 per l’economia green si conferma un anno di consolidamento, a dispetto delle difficoltà economiche generali che lo hanno contraddistinto. A fine anno gli occupati che svolgono una professione di green job erano oltre le 3 milioni di unità in Italia e di questi quasi il 7% sono in Toscana (circa 212 mila cioè il 13,5% del totale occupati in tutta l’economia). Il dato posiziona la nostra regione nella parte bassa della graduatoria delle regioni italiane.
In allegato l’infografica completa