30 Mar 2022

Dopo un 2020 caratterizzato da pesanti flessioni continua a crescere l’export della Toscana. Nel IV trimestre le vendite all’estero sono cresciute del 3,3% dato che sale al 17% se lo depuriamo dai metalli preziosi.
Questo ha determinato una risalita del dato annuale che si è assestato a+16,5% rispetto al 2020 e che sale a +26% se lo ricalcoliamo al netto dei semilavorati in oro.
Decisamente positivo anche il recupero rispetto ai livelli precedenti alla pandemia: +10,2% la variazione dell’export 2021 rispetto al 2019.

Analizzando i dati annuali la manifattura toscana registra uno dei migliori risultati tra le regioni di benchmark.
Segnali positivi arrivano da tutti i territori ma l’entità della crescita è diversa soprattutto se confrontiamo il dato 2021 con quello del 2019, prima cioè della pandemia.
L’export della Toscana cresce infatti di oltre il 10% rispetto al 2019 mentre Emilia Romagna e Veneto si fermano rispettivamente all’8,5% e al 7,4%. Più contenute ancora le variazioni di Lombardia e Piemonte.

Il 2021 si è chiuso positivamente per la maggior parte dei comparti della nostra economia: continuano a flettere il farmaceutico e i metalli mentre recuperano tutti gli altri settori.
Nonostante la crescita a due cifre degli ultimi trimestri del 2021 resta ancora al di sotto della performance 2019 il sistema moda che, se per il tessile e abbigliamento deve recuperare il 3%, per la pelletteria è al disotto del 5%.
In flessione anche il dato dell’elettronica mentre crescono significativamente la chimica, la farmaceutica, i mezzi di trasporto e la gioielleria. Più contenuti i dati della carta, del legno e mobili e dei minerali non metalliferi.

A livello di mercati di sbocco nel quarto trimestre dell’anno flette soltanto l’Europa extra UE dove si riduce sensibilmente l’export del comparto moda che porta in terreno negativo il consuntivo annuale.
Anche nel confronto con il 2019 questo mercato resta in flessione così come quello del nord Africa mentre tornano a crescere tutti gli altri territori ed in particolare l’America (sia nel nord che nel centro-sud) e l’Europa. Più contenuto il dato dell’Asia dove sono soprattutto i paesi centro orientali a frenare in particolare per il rallentamento della meccanica ma soprattutto dell’elettronica.

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