24 Giu 2023

Le grandi potenze stanno riscrivendo le regole del gioco dopo i tre anni che hanno cambiato il mondo.

Una competizione che si gioca su linee di frontiera: tecnologica, con nuovi e ambiziosi piani di politica industriale negli USA e in Cina; geopolitica, con la frontiera bellica ucraina di oggi e quella di Taiwan di domani, e con investimenti pubblici come “leva” per quelli privati nei settori strategici dual use civile/militare; politica, con un’Europa che cerca un nuovo baricentro che non ha ancora trovato.

E l’Italia?

Il 52° Convegno nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria si svolgerà a otto mesi dell’elezione del Governo. Abbastanza per iniziare a ragionare su quanto fatto e, soprattutto, su ciò che ancora c’è da fare.

La frontiera italiana sembra essere più frastagliata delle altre: produttività, concorrenza, innovazione e competitività sono i nodi da sciogliere, in fretta.

Eppure l’Italia resiste e fa bene appoggiata sull’industria, ovvero lo scheletro tanto robusto quanto flessibile su cui costruire davvero una nuova crescita economica e sociale in direzione 5.0, come fanno Cina e USA, che basano la propria competizione proprio sullo sviluppo industriale.

C’è l’Italia da ricostruire, sul filo di questa nuova frontiera tecnologica e industriale.
E poi ci sono i giovani, per loro natura frontiera e avanguardia: innovatori naturali da valorizzare con politiche che spingano la nascita di nuove imprese e che garantiscano una formazione efficace in un contesto economico e politico ad alta incertezza e continuo aggiornamento tecnologico.

Il Movimento darà il proprio contributo di idee e di analisi a questo processo di ricostruzione, tratteggiando i confini di un Paese più innovativo, competitivo e, finalmente, a misura di giovani.

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