12 Nov 2024
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FIRENZE, 12 novembre ’24 – “La moda è il nostro automotive. Tutte le istituzioni possono e devono intervenire per garantire e salvaguardare questo patrimonio imprenditoriale toscano che ha un’importanza europea. Perché qui si produce eccellenza”.

E’ con queste parole che il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi ha accolto una delegazione dei sindacati del settore moda in piazza a Firenze questa mattina.

“Il nostro è un rapporto basato sul riconoscimento reciproco e sulla chiarezza – ha spiegato Bigazzi -. E io – in totale chiarezza – vi dico che, al di là della scelta dello sciopero di otto ore, Confindustria condivide la preoccupazione e l’urgenza di mettere in campo azioni e politiche per un settore che ha una strategica rilevanza economica e sociale per tutta la nostra regione”.

“Ognuno deve fare la propria parte con responsabilità – ha proseguito Bigazzi-. Perché in momenti come questo – un momento unico nella storia industriale toscana degli ultimi 25 anni – c’è bisogno di grande unità. Quell’unità e quella coesione che da sempre caratterizzano il nostro modello di relazioni industriali in Toscana; e che deve rafforzarsi nelle fasi più difficili e complesse. Di fronte a complessità di questa portata non c’è un ‘noi’ e un ‘voi’”.

Quanto alle proposte presentate nell’incontro di questa mattina nella sede di Confindustria Toscana Centro e Costa, dalla delegazione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, il presidente Maurizio Bigazzi ha spiegato: “Queste richieste sono anche le nostre, a partire dalla necessità di traguardare la nostra filiera del lusso oltre la crisi, fino alla lotta senza quartiere all’area grigia e alla necessità di ammortizzatori sociali e formazione. Sono punti individuati già nel patto di sistema siglato con le rappresentanze fiorentine della categoria lo scorso febbraio. Ed è da tempo che chiediamo, come voi, attenzione e risposte alle Istituzioni”.

Per il presidente Maurizio Bigazzi l’industria del lusso, in tutte le sue articolazioni, è centrale per l’economia della nostra regione, sia in termini di occupati che di valore aggiunto. E le difficoltà che tutte le filiere del lusso stanno registrando, preoccupano fortemente il sistema imprenditoriale.

“Facciamo, quindi, nostre le preoccupazioni che esprimono i sindacati – ha aggiunto Bigazzi -. Sono le preoccupazioni delle nostre imprese della filiera della moda in Toscana. Le porteremo – con modalità diverse – ma con forza, a partire dalla riunione convocato dal presidente Giani lunedì prossimo e le porteremo sul tavolo del Governo”.

Riguardo all’indispensabilità di salvaguardare l’intera filiera, dalle aziende artigiane ai grandi brand, ecosistema unico, nel panorama mondiale, per capacità e valore di filiera, il presidente di Confindustria Toscana ha sottolineato che “servono più strumenti, sia per superare il momento di crisi contingente, a partire dagli ammortizzatori sociali per tutte le imprese e per un periodo più lungo, fino alle moratorie fiscali e sul credito; sia per consentire una trasformazione dei modelli produttivi, in relazione ai cambiamenti dei mercati. Serve più formazione per gli imprenditori e per i lavoratori, così come misure di sostegno agli investimenti e all’innovazione”.

“Allo stesso tempo – ha concluso Bigazzi -, non ci sfugge la necessità di un coinvolgimento pieno di tutti gli attori della filiera, perché – da parte di tutti – ci sia la consapevolezza delle difficoltà, soprattutto delle piccole e medie e imprese; e ci sia uno sforzo fattivo per mantenere il più possibile integre queste filiere”. In conclusione, viene ribadita “la grande attenzione volta alle istanze e alle preoccupazioni che oggi ci rappresentate. Vi daremo seguito per tutto quanto rientra nelle nostre competenze, nei nostri ruoli, e con le modalità relative”.

 

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