04 Feb 2025
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FIRENZE, 4 febbraio ’25 – “Lasciare la nave rigassificatrice e completare tutte quelle infrastrutture utili agli insediamenti industriali e allo sviluppo del porto, potrebbe essere un ulteriore acceleratore per il rilancio industriale di Piombino”. La proposta arriva dal presidente di Confindustria Toscana e presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa Maurizio Bigazzi.

“Come imprese e come cittadini abbiamo bisogno del rigassificatore. Il costo dell’energia è un problema; e la nostra possibilità strategica, per il sistema paese di acquistare il gas, passa anche dalla Italis LNG” spiega il presidente di Confindustria Toscana Bigazzi.

“L’economia del territorio ha tratto vantaggi per la crescita della domanda di servizi legati alla presenza della nave; e si è avuto un impatto positivo anche sull’economia del porto, perché l’Autorità portuale ha avuto nuove disponibilità finanziarie che le hanno permesso investimenti importanti – prosegue Bigazzi-. E se anche la nave rigassificatrice dovesse essere ricollocata, in porto rimarrebbero comunque le infrastrutture realizzate per consentire il collegamento delle unità galleggianti alla rete nazionale, come prevede la legge”.

 

Entrata in esercizio il 4 luglio 2023, tra 18 mesi (ovvero nel luglio 2026) la nave rigassificatrice dovrà essere delocalizzata e, secondo il regolamento al Codice della Navigazione, il concessionario SNAM dovrebbe riportare la banchina alla sua condizione di partenza demolendo le infrastrutture realizzate nei dieci mesi precedenti l’avvio delle proprie attività. Tuttavia, la banchina non tornerà nella disponibilità del porto, anche se la nave dovesse trovare diversa localizzazione: la legge 95 del 26 luglio del 2023, infatti, ha stabilito che “al fine di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti a livello nazionale, le infrastrutture realizzate per consentire il collegamento delle unità galleggianti di cui al comma 1 alla rete nazionale sono mantenute in loco, a cura e spese del proponente, anche a seguito di eventuali ricollocazioni delle unità galleggianti medesime”.

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