21 Nov 2022

Potenziare e consolidare la collaborazione per attrarre nuovi investimenti e mantenere e sviluppare quelli già esistenti. E’ questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del protocollo d’intesa che Regione e Confindustria (nazionale e regionale) hanno sottoscritto oggi a Palazzo Strozzi Sacrati. Si tratta del rinnovo di un patto siglato nel 2019, attualizzato anche alla luce delle risorse che arriveranno con il PNRR e la nuova programmazione dei fondi europei. Alla firma sono intervenuti il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la vice presidente di Confindustria per l’internazionalizzazione e presidente dell’Advisory Board investitori esteri (ABIE) di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello, il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi ed il coordinatore della Commissione Multinazionali di Confindustria Toscana Fabrizio Monsani.

Tra gli obiettivi dell’intesa: incentivare il mantenimento delle multinazionali già presenti, aumentare a livello locale la conoscenza di ruolo e potenzialità non solo a livello economico ma allargandola ai programmi di sostenibilità ambientale, economia circolare e welfare, agevolare lo scambio di esperienze tra Regioni e istituzioni nazionali (migliori procedure amministrative e autorizzative, accordi di mantenimento e consolidamento delle attività, proposte legislative, fiscali e promozionali).

Verrà inoltre creato l’‘Advisory Board’ di Invest in Tuscany, comitato consultivo regionale che si occuperà di favorire il confronto e la risposta istituzionale alle esigenze delle imprese estere o di rilevanza nazionale presenti o che intendono investire in Toscana. Periodicamente, tramite IRPET e il Centro Studi di Confindustria Toscana, verrà redatta un’indagine per conoscere e monitorare le dinamiche delle imprese estere e di quelle di grandi dimensioni (legami con le PMI nelle singole filiere produttive, misura degli indotti, segnali preventivi di criticità, fabbisogni di formazione, innovazione, servizi alle imprese, vantaggi derivanti dall’interazione tra le realtà locali e le catene di valore globali).

“La Toscana – ha spiegato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani– è stata una tra le prime regioni italiane a dotarsi di un ufficio dedicato, Invest in Tuscany. Una struttura, nata nel 2010 e gradualmente potenziata nel corso degli anni, concepita per attrarre nuovi investitori e mantenere, e possibilmente espandere, quelli già esistenti. La Toscana tradizionalmente è sempre stata una destinazione aperta all’accoglienza di imprese di caratura internazionale: nel settore industriale le multinazionali italiane ed estere pesano per il 20% sul totale degli occupati e per il 40% sul fatturato. Facilitare e agevolare l’insediamento di multinazionali, la loro permanenza e sviluppo, sono gli interessi in comune che ci hanno portato a intensificare e rinnovare il rapporto, collaudato, con Confindustria”.

“Abbiamo la capacità di saper fare che il mondo ci invidia, un patrimonio di piccole imprese di filiera che nessun altro territorio è in grado di offrire, abbiamo centri di ricerca, capacità di formazione, ma possiamo ancora fare di più per avere un territorio veramente capace di attrarre e trattenere le multinazionali e grandi imprese – aggiunge Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana -. Dobbiamo trarre i maggiori profitti possibili dalle occasioni che Pnrr e fondi europei ci offrono ed è in quest’ottica che oggi, con Regione Toscana e Confindustria, non solo rinnoviamo il patto siglato tre anni fa e ne rilanciamo obbiettivi e azioni; ma mettiamo in campo un ulteriore strumento, costituendo l’Advisory Board di Invest in Tuscany, ovvero un tavolo permanente di confronto sui fattori di competitività per le imprese multinazionali”.

“Attrarre nuovi investimenti esteri ad alto valore aggiunto che generino ricchezza, occupazione e scambio commerciale, con una visione di lungo-periodo e la caratteristica di capitali ‘pazienti’, è di fondamentale importanza per il futuro del paese. Per questo è necessario trattenere e lavorare al fianco di chi ha già investito qui e trasformarlo in un ambasciatore per l’immagine e la reputazione dell’Italia nel mondo”, ha sottolineato Barbara Beltrame Giacomello, vice presidente per l’Internazionalizzazione e presidente dell’Advisory Board investitori esteri (ABIE) di Confindustria. “I territori svolgono un ruolo fondamentale in questo compito, perché solo chi è prossimo alle aziende può veramente capire e comprendere le loro necessità specifiche ed è per questo che i veri protagonisti dei Protocolli per gli investimenti esteri che stiamo portando avanti sono le Confindustrie regionali insieme alle associazioni territoriali e alla Regione di riferimento. Solo rafforzando il rapporto tra le imprese a capitale estero e le autorità locali sarà possibile migliorare il business environment su tutto il territorio”.

“Dal 2019, quando abbiamo avviato la collaborazione con Regione e Confindustria sul tema degli investimenti esteri, i percorsi della manifattura toscana sono cambiati. La pandemia, il conflitto russo ucraino e il rallentamento della globalizzazione hanno accelerato il processo di ricomposizione delle catene di fornitura e di approvvigionamento delle industrie – aggiunge Fabrizio Monsani, coordinatore della commissione multinazionali e grandi imprese di Confindustria Toscana -. L’istituzione di un tavolo permanente di confronto può essere una risposta concreta ai nuovi bisogni di investimento delle imprese e al consolidamento di quelli già esistenti e ci ricorda che saper dialogare anticipa le crisi e coglie per tempo nuove opportunità di sviluppo. Le multinazionali, come tutte le imprese, hanno certamente bisogno di infrastrutture efficienti, di energia, di scuole in grado di formare talenti e di risposte certe in tempi rapidi, ma anche di essere sostenute nel trasferimento di conoscenze alle PMI, nella spinta innovativa e nell’accesso a reti di produzione internazionali e a nuovi mercati. Su questi temi e sull’individuazione di azioni concrete di politica industriale, la nostra Commissione Multinazionali è pronta a lavorare insieme alla Regione”.

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