- BY spucci
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Continua a rallentare l’export della Toscana
Nel terzo trimestre 2023 continua il rallentamento delle vendite all’estero del manifatturiero toscano nonostante l’inflazione sia su valori sostenuti.
Complessivamente il periodo si chiude a +3%, dato che sale al 4,8% se scorporato dai metalli preziosi ma che scende al -3% se lo depuriamo dal farmaceutico. Complessivamente i primi nove mesi dell’anno si chiudono a +6,1% sul 2022 grazie soprattutto alle buone performance registrate in apertura anno.
Prevalgono i segni “-” tra le regioni di benchmark
Il rallentamento si rileva in tutte le regioni con cui siamo soliti confrontarci.
La Toscana è l’unica che complessivamente si mantiene con il segno positivo.
In frenata quasi del 4% il Veneto e del 3% la Lombardia, più contenute le flessioni di Piemonte ed Emilia Romagna. Si ferma al -4,7% il dato medio trimestrale italiano che trascina la media cumulata dall’inizio dell’anno a poco più dello 0%. Questo è vero sia nel complesso del manifatturiero che considerando il dato al netto dei metalli preziosi.
Sempre di più i settori in flessione
Aumentano i comparti in flessione.
La moda è uno tra i più penalizzati da questo rallentamento sia per la componente del tessile e abbigliamento (-11,6%) che per la pelletteria (-16%). Peggiorano rispetto a giugno i dati della carta, dei minerali non metalliferi e della gomma e plastica. Continuano a flettere la chimica e il legno e mobili mentre entrano in terreno negativo l‘elettronica e la gioielleria. Gli unici dati positivi riguardano il comparto alimentare (grazie in particolare all‘olio) la meccanica e i mezzi di trasporto tra i quali in particolare spiccano i dati della cantieristica (+34%) e del materiale ferrotranviario.
Il contributo più importante all’export toscano però è rappresentato dalla farmaceutica al netto della quale infatti complessivamente i primi nove mesi dell’anno si sarebbero fermati al +1%.
Continua a ridursi l’export nei paesi extra UE
Il mercato in maggior flessione è l‘Europa ed in particolare l‘area extra UE. Il dato del terzo trimestre flette infatti del 29% (dopo il -19% di giugno) soprattutto per la forte riduzione di vendite di prodotti in pelle e metalli preziosi. Resta positivo, anche se rallenta, l‘export dei paesi UE.
Bene il mercato americano in particolare nell‘area settentrionale dove, grazie al comparto farmaceutico, il trimestre si chiude a +24% (senza di questo il dato sarebbe negativo).
In crescita il fronte asiatico. La frenata del Medio Oriente per il rallentamento di export di mezzi di trasporto e di metalli preziosi non ha infatti annullato la crescita che si è registrata nei paesi centro orientali. Qui in particolare le vendite di abbigliamento (+29%) e macchinari (+59%) in alcuni paesi tra i quali in particolare Singapore e India hanno sollevato il dato al +15%. In frenata invece la Cina (-3%).